Planet or plastic !

Uno tra i più importanti problemi che affliggono il pianeta è l’inquinamento delle acque causato dalla plastica. Gli oceani, i fiumi e più in generale tutti i bacini idrici sono diventati negli ultimi decenni la destinazione finale di buste, bottiglie confezioni monouso o qualunque altro oggetto di plastica divenuto rifiuto della nostra società del consumo. A questa fonte di inquinamento si deve aggiungere anche la presenza delle microplastiche ovverosia di minuscoli pezzi di materiale plastico delle dimensioni inferiori a 5 millimetri prodotte dal lavaggio dei capi sintetici, dai prodotti cosmetici o dalla degradazione di oggetti di plastica più grandi.

La produzione della plastica, che è un materiale sintetico a basso costo impiegato praticamente in ogni attività umana, sembra non poter essere arrestata e pertanto l’unica soluzione è rappresentata dal recupero dei rifiuti e dal loro riutilizzo nelle filiere produttive. Tuttavia anche questa strategia presenta punti deboli e risulta inefficace per risolvere il problema.

Questo fenomeno minaccia seriamente l’equilibrio egli ecosistemi e la salute stessa delle popolazioni. Il rischio per la salute del pianeta e per la sopravvivenza dell’intera umanità è grave tanto è vero che è stato preso in considerazioni dall’Unione Europea che finanzia progetti di ricerca e interventi per contrastare il fenomeno.

La mostra al Teatro Margherita di Bari “Planet or plastic” aperta il 2/12 fino al 13 marzo, organizzata dal National Geografic, fornisce lo stato di fatto della situazione globale con un prezioso contributo fotografico di Mandy Barker, del regista premio oscar Fisher Stevens e dell’attore Leonardo Di Caprio che percorrono i continenti documentando le conseguenze dell’inquinamento e della crisi climatica, l’impatto sulle popolazioni e l’attivismo di uomini e donne che in tutto il pianeta cercano di segnalare e contrastare il fenomeno.

La mostra è da non perdere e dovrebbe essere visitata da cittadini di ogni età per aumentare la consapevolezza e l’ordine di gravità del problema.

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