Boschi e Foreste
L’albero raffigurato nella foto è una Roverella. Si trova a Gravina in Puglia (BA) nei territori della Masseria Recupa di Scardinale, è un albero monumentale e sorveglia dall’alto dei suoi 20 metri la valle del Basentello che si snoda fra la Puglia e la Basilicata. La roverella si erge da oltre 400 anni accanto ad una fonte d’acqua che protegge con la sua imponente chioma dalle intemperie e dall’implacabile sole estivo.
Quando la roverella nacque il territorio, ora a vocazione cerealicola , era percorso da una fitta rete di tratturi utilizzati per la transumanza delle greggi tra la Puglia, la Lucania e l’Abruzzo e era coperto quasi interamente da boschi. I boschi erano estesi e fitti tanto che la principale città, attualmente indicata come Gravina in Puglia, era conosciuta come “Silvium” a testimonianza del fatto che il territorio appariva come un’unica e vasta foresta.
La roverella è la triste e ultima superstite di una popolazione di alberi sacrificati prima alla costruzione delle abitazioni e al loro riscaldamento e successivamente alla coltivazione agricola che nell’ultima metà del secolo scorso è divenuta sempre più intensiva creando importanti fenomeni di dissesto idrogeologico che hanno modificando il paesaggio e l’assetto del territorio.
L’articolo che segnalo rimanda al triste destino delle foreste dell’amazzonia ultimo argine alla dissennata corsa dell’umanità verso un suicidio di massa.