Icone sacre: tra storia e futuro

Gravina in Puglia, primo aprile 2024: il gruppo di amici che sotto la guida di Lucia e Saverio hanno seguito il corso per la realizzazione dell’icona del volto di Cristo si e’ riunito nella masseria Recupa di Scardinale per celebrare la chiusura del corso base per la realizzazione delle icone e per presentare le opere realizzate a amici e parenti.

La realizzazione delle icone e’ stata non solo l’occasione per avvicinarsi ad una forma d’arte sacra che ha una storia ricca e profonda in Italia e in particolare in Puglia, come documentato nell’articolo on line del quotidiano Avvenire che si riporta qui di seguito, ma anche l’occasione per intraprendere un percorso in cui ciascuno dei partecipanti si e’ confrontato con se stesso e con i propri limiti nell’intento di superarli e valorizzarli per realizzare un’opera che rappresenta una tappa significativa nell’esperienza individuale ma anche della comunita’.

Antichi legami sono stati rafforzati e nuovi legami sono stati creati e, nello stesso momento in cui il gruppo di apprendisti iconografi applicava la tecnica pittorica, rifletteva sull’importanza del bene comune e sul valore del sostegno indispensabile per portare a compimento l’opera. La convinzione maturata e che l’aiuto che possiamo garantire al nostro prossimo e’ necessario in primo luogo a noi stessi.

La realizzazione di un’opera pittorica come un’icona e’ stata anche l’occasione per riflettere su come il nostro mondo potrebbe essere migliore se operassimo tutti insieme per la costruzione di una societa’ collaborativa, pacifica, finalizzata a migliorare la qualita’ della vita di chi ci e’ vicino e di chi non lo e’.

In questo momento drammatico per molti, questo pensiero dovrebbe essere l’ossessione di tutti e in particolare modo di chi ha responsabilita’ del governo delle istituiIoni nazionali e internazionali affinche’ migliorino senza esistazione la condizione di quanti oggi soffrono per le ingiustizie di cui sono solo vittime indipendentemente dal lato della barricata in cui si trovano loro malgrado.

Nella Puglia medievale e rinascimentale, molte chiese e monasteri commissionavano icone per scopi liturgici e devozionali. Queste icone erano spesso dipinte su tavole di legno, decorate con oro e colori vivaci. I soggetti delle icone potevano includere Cristo, la Madonna, i santi e altre figure religiose. Oggi, questa tradizione della pittura delle icone continua in Puglia grazie all’impegno di Lucia e Saverio di Altamura.


Qui di seguito il link all’articolo:

https://www.avvenire.it/agora/pagine/icone-lo-scrigno-dell’italia-del-sud_200812081144582130000

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