Sulla Gentilezza e Timidezza

Sabato 19/10/24 alle 0re 16.00 presso la Masseria Recupa di Scardinale a Gravina in Puglia (BA) l’associazione Laverdevia ospiterà una manifestazione: “Sulla gentilezza e sulla timidezza.

La gentilezza e la timidezza sono due caratteristiche del comportamento umano spesso sottovalutate e talvolta disprezzate in quanto associate al concetto di debolezza. In realtà si tratta di due qualità che esprimono, nelle persone che le possiedono intenzionalmente, il rispetto dell’unicità dell’altro e una tensione alla comprensione e all’interpretazione delle forze interne ed esterne che condizionano lui e il suo agire. Chi possiede queste qualità opera in conseguenza salvaguardando il bene comune.

L’architettura timida ha fatto suo questo concetto ponendolo alla base dei suoi interventi di restauro e di reinterpretazione dei manufatti preesistenti.

L’incontro è l’occasione per effettuare un excursus su queste ”linee guida”  con i fondatori di  questo movimento nella convinzione che l’applicazione dei  principi della gentilezza e della timidezza dovrebbero essere estesi ad ogni azione  non solo allo scopo di recuperare all’uso i manufatti prodotti  dall’ingegno umano ma più in generale con l’obiettivo di rispettare l’altro in qualunque  forma esso si manifesti sia esso un uomo,  un  essere  vivente animale o vegetale,  il suolo, l’acqua, l’aria, il paesaggio, un ecosistema o l’intero nostro pianeta.

In tale occasione verrà anche organizzato un evento dell’Accademia del Silenzio.

Programma della giornata.

16.00 – 16.20Marco ErmentiniIntroduzione alla Shy architecture
16.20 – 16.40Ignazio CarabelleseLa memoria come fondamento antropologico del restauro del paesaggio
16.40 – 17.00Giancarlo MastovitoIl Piano Integrato di Paesaggio sovracomunale “Zoccoli di Pietra”
17.00 – 17.20Letizia Musaio SommaIl progetto “Architettura di quartiere”
17.20 – 17.40Pasquale de MarcoIl restauro dei monumenti e dell’archeologia
  • Obiettivi Onu dell’agenza 2030 su cui riflettere:

L’approccio gentilezza e timido si sposa con tutti i 17 obiettivi dell’agenda 2030 delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile.

  • Relatori (in ordine alfabetico) Ignazio Carabellese, Pasquale de Marco, Marco Ermentini, Giancarlo Mastrovito, Letizia Musaio Somma.

Ignazio Carabellese

Docente di Restauro Architettonico e di Teorie e Storia del Restauro nel corso di Laurea in Architettura del Politecnico di Bari; docente di Conservazione e Restauro del Paesaggio nella Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio del Politecnico di Bari. Ha dedicato tutta la sua attività professionale ed accademica alla ricerca dei fondamenti esistenziali della cultura architettonica occidentale e alla sperimentazione e verifica in cantiere della necessità ineludibile di curarne la conservazione.

Pasquale de Marco,

Pasquale de Marco: amministratore unico della DEMARCO srl di Bari e vicepresidente di ANCE BARI E BAT.

La DE MARCO, nasce a Trani nel 1991, in un primo momento in forma individuale e dal 2012, tramite conferimento, diviene società di capitali e trasferisce la sede a Bari. Il core business della società è stato prevalentemente quello dei lavori pubblici, in particolar modo, in ambito del restauro monumentale e dell’archeologia.

Tra i lavori di restauro più rilevanti eseguiti si annoverano:

Certosa di Padula (Sa), Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Museo Archeologico Nazionale di Aquileia (vincitore premio inArch 2023), Memoriale della Shoah di Milano (progetto vincitore della triennale), museo e parco archeologico di Egnazia, Parco archeologico di Muro Tenente (BR), scavo e restauro dell’anfiteatro romano di Rudae (LE), restauro della Villa di Diomede nel parco archeologico di Pompei, restauro del santuario Micaelico di Olevano sul Tusciano (Sa), restauro santuario Micaelico di Minervino Murge e tanti altri meno conosciuti ma di enorme valore storico, architettonico ed artistico.

I lavori in corso più rilevanti sono i seguenti:

Restauro, scavo archeologico e messa in sicurezza dell’Insula Meridionalis nel Parco Archeologico di Pompei, Restauro della villa dei Quintili e del complesso di Santa Maria nova nel parco archeologico dell’Appia Antica Roma, restauro di un’ala di Crypta Balbi Roma, restauro di Palazzo Spada Roma, restauro della chiesa di Santa Francesca Romana nel Foro Romano, Roma, restauro di un viadotto romano in località Apani (BR), restauro della villa Romana di Faragola Ascoli Satriano, restauro ex caserma Rossani per nuova sede accademia nelle arti di Bari, restauro della chiesa di Monteverginella Napoli, restauro della chiesa delle 33 Napoli, restauro del campanile del convento di Santa Chiara Napoli.

Marco Ermentini:

Marco Ermentini è architetto, fondatore della Shy Architecture Association che raggruppa il movimento per l’architettura timida. Ha al suo attivo azioni provocatorie (l’invenzione del miracoloso farmaco Timidina), ironiche (la patente a punti per il restauro) e meravigliosamente sconclusionate. Ha vinto nel 1995 il Premio Assisi per il miglior restauro eseguito in Italia e nel 2013 la menzione speciale del Premio Internazionale Domus restauro. Lavora nello studio di architettura fondato dal padre sessant’anni fa “Ermentini Architetti” dove si sperimenta un’architettura attenta alle persone e alle cose. Si definisce un pescatore di paradossi nel fiume dei luoghi della vita. Tra le sue pubblicazioni più recenti: Restauro timido, architettura affetto gioco, Nardini 2007; Architettura Timida piccola enciclopedia del dubbio, Nardini 2010; Esercizi di astinenza, ASAV 2011; La piuma blu abecedario dei luoghi silenti, Mimesis 2013; La vita dei tetti e il castello Visconteo di Pandino, AGSS 2015; Il segreto della carezza, ovvero ideario di restauro timido, 2019. È tra i fondatori dell’Accademia del Silenzio. L’Enciclopedia Treccani nella IX appendice 2015 l’ha citato come ideatore del Restauro Timido. Renzo Piano l’ha nominato Tutor del gruppo G124 sulle periferie e la città che verrà al Senato della Repubblica. È presidente del Caffè filosofico di Crema. Si sta occupando del restauro dell controfacciata del Duomo di Firenze.

Giancarlo Mastrovito

Giancarlo Mastrovito è un architetto con esperienza in urbanistica e paesaggio. Svolge la sua attività come libero professionista dal 1994 dopo aver conseguito la sua laurea in architettura a Firenze. Possiede una specifica competenza ed esperienza in materia di pianificazione ambientale, territoriale e paesaggistica, avendo svolto diversi incarichi, pubblici e privati. Ha avuto diverse esperienze pubbliche nella programmazione urbana complessa, nella rigenerazione urbana, rurale e in processi di partecipazione sociale. Ha redatto diversi piani territoriali e paesaggistici su scala comunale e sovracomunale, anche di aree protette e in questo momento è responsabile scientifico di un Piano Integrato di Paesaggio sovracomunale “Zoccoli di Pietra” promosso dai comuni pugliesi di Martina Franca, Alberobello e Noci ed è responsabile del Patto Territoriale Locale per la sua attuazione. Nel 2024 ha redatto uno studio di fattibilità per un altro Piano Integrato di Paesaggio “Le Torri di Messania” tra i comuni di Mesagne, Latiano, San Vito dei Normanni e Carovigno. E’ uno studio che coinvolge la Riserva Statale di Torre Guaceto e sperimenta il rapporto tra paesaggio costiero e paesaggio rurale interno, esplorandone le potenzialità e le possibili interazioni per stimolare nuovi modelli di sviluppo locale. E’ consulente in materia urbanistico e paesaggistico di varie imprese oltre che del Tribunale e della Procura Generale della Repubblica di Brindisi. E’ componente de Direttivo Regionale Istituto Nazionale Urbanistica Puglia ed è stato componente del Direttivo Nazionale dell’INU. Conduce da tempo una ricerca personale e appassionata sul tema del Paesaggio della Puglia centrale e sulle correlazioni tra processi di mantenimento dei caratteri del Paesaggio Agrario e nuovi di modelli di sviluppo ecosostenibile. E’ in collegamento con l’attività del Centro interdipartimentale “Cibo in salute” dell’Università di Bari ed è un attivo sostenitore del rapporto dinamico tra il Paesaggio e attività agricola funzionale alla sana alimentazione.

Letizia Musaio Somma:

Letizia Musaio Somma è architetto, dottore di ricerca in “Cities and Landscapes: Architecture, Archaeology, Cultural Heritage, History and Resources” sul tema dell’incidenza dell’architettura ferroviaria nei fenomeni di trasformazione urbana delle città patrimonio. La sua attività professionale la porta ad occuparsi di progettazione architettonica, rigenerazione urbana e urbanismo tattico in studi di architettura in Olanda e Spagna. Svolge attività didattica nell’ambito di alcuni corsi dell’Università della Basilicata, del Politecnico di Milano e in occasione di workshop internazionali tra Italia e Spagna; espone i risultati delle sue ricerche durante convegni nazionali ed internazionali e partecipa a concorsi di progettazione urbana ed architettonica, con particolare attenzione alla rigenerazione dello spazio pubblico. Lavora nel campo della mobilità sostenibile e dell’europrogettazione in qualità di funzionario di un’agenzia strategica della regione Puglia, organizza eventi culturali, workshop e collabora alla progettazione di eventi formativi professionali su temi progettuali di valorizzazione del territorio e del patrimonio culturale.

È co-fondatrice dell’associazione culturale “Urban Being”, costituita a luglio 2021, e vincitrice del finanziamento regionale “PIN Pugliesi Innovativi” con un progetto dal titolo “Architettura di quartiere”. Il progetto si fonda sul coinvolgimento della comunità di quartiere e propone incontri e momenti interattivi con la cittadinanza utili ad immaginare e sperimentare nuovi modi di vivere lo spazio, con l’obiettivo di valorizzarlo per mezzo di interventi di architettura effimera con materiali sostenibili, integrazione del verde e tecnologie digitali.

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