Il Mediterraneo: Un Ponte tra Tradizione e Innovazione al Festival Cerealia 2024

Il 28 settembre 2024, nella masseria Recupa di Scardinale, si è tenuto un incontro dedicato al tema del Mediterraneo come ponte tra tradizione e innovazione, inserito all’interno della rassegna Cerealia 2024. Vorrei esprimere un sentito ringraziamento ai relatori che hanno arricchito l’evento con i loro interventi e a tutti coloro che hanno partecipato attivamente.

La giornata si è aperta con l’intervento della prof.ssa Claudia Lambrugo, archeologa e docente dell’Università degli Studi di Milano, che ha tracciato un affascinante quadro della vita agricola, vitivinicola e zootecnica dei Peuceti, popolazione locale contemporanea della Magna Grecia. Questa introduzione ha rappresentato un ideale ponte tra passato e futuro, permettendo di esplorare le radici profonde della tradizione agricola nei territori della Puglia e della Basilicata.

I Peuceti, una comunità dedita all’agricoltura, hanno lasciato un’eredità tangibile nei paesaggi delle aree rurali, oggi studiati dagli archeologi attraverso resti di insediamenti, ceramiche e reperti organici. Gli insediamenti peuceti erano privi di fortificazioni, situati vicino a fonti d’acqua e circondati da rigogliosi boschi, elementi oggi scomparsi e sostituiti dalla cerealicoltura. Le coltivazioni dell’epoca, come grano, orzo, farro, ceci e lenticchie, hanno sorpreso per la loro continuità con l’attuale economia agricola dell’alta Murgia.

Nel corso della seconda parte dell’incontro, abbiamo esplorato il tema del Mediterraneo come ponte tra tradizione e innovazione, grazie ai contributi di illustri relatori.

Elisabetta Lupotto, già dirigente del CREA, ha introdotto i partecipanti alla quattordicesima edizione del Festival Cerealia, gemellata quest’anno con l’Albania. Ha evidenziato il valore scientifico-divulgativo degli incontri del festival, che mirano a coinvolgere non solo la comunità scientifica, ma anche il grande pubblico. Durante il suo intervento, ha sottolineato l’importanza del Global Risk Report 2024, che ha identificato tre principali minacce globali: l’incapacità di contrastare i cambiamenti climatici, gli eventi climatici estremi e la perdita di biodiversità. Ha inoltre discusso l’innalzamento delle temperature nel Mediterraneo, un tema cruciale per il futuro dell’agricoltura nella regione.

Pasquale De Vita, dirigente del CREA di Foggia, , ha sottolineato l’importanza del miglioramento genetico e la necessità di tutelare e sfruttare il patrimonio genetico dei “grani antichi”, per contrastare l’effetto dei cambiamenti climatici e soddisfare le esigenze attuali dei consumatori, sempre più consapevoli e difficili da soddisfare. Ha ribadito, inoltre, la necessità di investire in ricerca e sviluppo per offrire una risposta a una domanda alimentare sempre più sostenibile.

Marcello Mastorilli, già dirigente del CREA di Bari, ha messo in evidenza gli impatti della cerealicoltura sul paesaggio mediterraneo, con un’attenzione particolare ai cambiamenti nelle metodologie di coltivazione e all’influenza delle diverse cultivar sul territorio.

Un momento particolarmente significativo è stato l’intervento della prof.ssa Zina Flagella, docente presso l’Università di Foggia, che ha esplorato il concetto di Dieta Mediterranea come modello alimentare sostenibile, all’interno della strategia Farm to Fork. Ha spiegato come questo modello possa rappresentare una risposta efficace alla syndemia globale che include tre fenomeni interconnessi: cambiamenti climatici, malnutrizione e obesità. La Dieta Mediterranea, con le sue caratteristiche, potrebbe essere uno strumento chiave per combattere tali sfide, ma solo se valorizzata adeguatamente nei paesi del Mediterraneo, dove oggi modelli alimentari più occidentali stanno prevalendo.

Infine, Gaetano Mastorogiacomo, imprenditore agricolo dell’area murgiana, ha parlato delle difficoltà che gli agricoltori locali devono affrontare, in particolare legate ai cambiamenti climatici e alla sostenibilità delle pratiche agricole.

Non si può chiudere questo articolo senza menzionare che, proprio nella giornata del 28 settembre 2024, si è concluso il G7 Agricoltura presso il Castello Maniace di Siracusa. Durante la riunione, i Ministri dell’Agricoltura del G7 hanno discusso del ruolo centrale che i paesi del Mediterraneo possono svolgere per migliorare la qualità della vita delle nazioni affacciate sul mare. L’Italia, in particolare, si è impegnata in accordi specifici per garantire la produzione di grano duro in Algeria, un passo importante verso una maggiore collaborazione tra le due sponde del Mediterraneo.

In un momento in cui l’agricoltura sta affrontando sfide senza precedenti, eventi come quello di Cerealia e il G7 Agricoltura rappresentano occasioni preziose per riflettere sul futuro del settore. Il nostro auspicio è che, grazie a un impegno condiviso e a politiche adeguate, sia possibile sostenere gli agricoltori locali e garantire un futuro più sostenibile e prospero per tutti.

Vincenzo Coppa della Laverdevia

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